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Quanno Pasquino spigne tocca aprije

Sta mattina presto presto
me so svejata co 'n pensiero lesto.
E si, annava veloce
e me parlava a gran voce.
Me raccontava de ricordi e rimembranze,
de quanno a scola ce n'hanno insegnate tante,
de quanno me dicevano
"ricorda, le date sono importanti"
e io li fatti li confondevo tutti quanti.
M'hanno detto de aggiungerce n'antra de data alla memoria
ma a me nel capo me fanno baldoria.
Nun so bona lo so,
so io che so sbajata,
m'illudo che quello c'ho imparato
è più importante de quello che m'hanno insegnato.
Me credo che la storia me serve pe' 'mparà a campà
e non pe' ricordamme ciò che devo celebrà.
Me so creduta che a scola ce se va pe' 'mparà come se impara
e cioè che l'imprese e li fatti che hanno fatto l'artri
te servono pe' annà avanti e non pe' girà 'n torno,
che pe' quello ce so le piazze e le rotonde
che pure dalla storia ce le troviamo in fronte.
Potrei continuà e dirvene de cose
ma ne so tante e nun ve vojo trattenè
che c'avrete già tante cose da tenè a mente.



Commenti

  1. ovviamente non ho la presunzione di sentirmi nè Pasquino nè Trilussa e chiedo scusa ai romani per non essere stata precisa nell'uso della lingua. Ho avuto un'ispirazione e l'ho assecondata. :)

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