"Pizzuco"( immagine presa dal web) |
L'espressione dove arrivo metto pizzuco indica che dopo i molti sforzi fatti per fare un certa cosa (originariamente riferito al lavoro nei campi) non bisogna disperare ma piantare il pizzuco per tenere il segno di dove si è arrivati e ricominciare l'indomani da quel punto. Nel tempo si è persa l'accezione positiva ed è diventato qualcosa tipo "chi se ne importa, dove arrivo mi fermo" ma non è il mio caso.
Quello che intendo dire è che mi prodigo ogni giorno per fare del mio meglio ed essere coerente con i miei ideali lo stile di vita che ho scelto ma non sempre ci riesco. Per quanto mi sforzi vedo sempre cose che vorrei migliorare o cambiare, qualche volta mi sembra di tornare in dietro altre di fare grandi passi avanti ma in generale cerco di fare sempre del mio meglio, di superare i miei limiti soprattutto mentali ma cercando di sopravvivere alla stanchezza, imparando ad accettare che non c'ho il fisico ma che con un pò di esercizio metterò su i muscoli giusti.
Intanto metto pizzuco così mi ricordo dove sono arrivata e ricomincio da li ^_-
Ultimamente per darmi la carica e riposare il cervello dipingo, mi sono data al country painting. Che dite vi piace Barbapapà in versione country? E' il mio regalo per l'anniversario (è passato un pò di tempo ma sono riuscita a postarlo). Cinque splendidi anni di matrimonio!
Anche il mio nonno ce l'aveva, e lo chiamava "ficc". Un abbraccio e buon pomeriggio.
RispondiElimina"ficc" non l'avevo mai sentito, grazie! Rende bene l'idea!
RispondiEliminaDa me, in provincia di bergamo, si chiama "pigess", e anche io come te mi divertivo a seguire mio padre nell'orto e a giocare con questo attrezzo.La metafora che hai osato, tra l'altro, è meravigliosa!
RispondiEliminaBuon anniversario!