Passa ai contenuti principali

Barbatrucchi veloci: raccontare con le immagini

Qualche settimana fa ho comprato un album con le figurine attacca-stacca, indovinate di quale cartone...bravi...i Barbapapà! L'ho tenuto nascosto per un pò in modo da usarlo in caso fossi a corto d'idee e il momento alla fine è arrivato. Era un pò di tempo che non mi dedicavo come avrei voluto a Matteo, impegnatissima a realizzare un progetto che avevo in mente e del quale vi parlerò presto.
Comunque, l'album è piaciuto molto a Barbacucciolo e ci ha giocato per due giorni, attaccando e staccando le figurine da tutte le parti, l'album invece non ha avuto molta fortuna ed è stato stropicciato e strappatocosì oggi mi è venuta un'idea, che fare di tutta quella carta? possibile che fosse già destinata alla spazzatura? Ovviamente no ;)
E' bastato ritagliare  grossolanamente alcune immagini, tipo il sole le nuvole e qualche animaletto ed il gioco è fatto (oggi abbiamo anche introdotto un nuovo strumento, le forbici...ma questa è un'altra storia), ecco realizzato un bellissimo kit per raccontare con le immagini ed inventare sempre nuove storie. Anche matteo ci ha provato, anche se devo dire la verità non è durata molto, era troppo interessato dalle forbici, vuol dire che riproveremo :)

Commenti

  1. comincia fin da ora a fargli utilizzare le forbici...
    è importante saper ritagliare....

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Dove arrivo metto pizzuco*

"Pizzuco"( immagine presa dal web) Questo post si doveva chiamare "Di coerenze, incoerenze e sopravvivenze" ma secondo me così rende meglio l'idea. Il pizzuco (o cavicchio*) è un pezzo di legno appuntito che mio nonno usava per piantare i germogli nell'orto e che io gli rubavo sempre per affondarlo nella morbida terra appena dissodata. L'espressione dove arrivo metto pizzuco  indica che dopo i molti sforzi fatti per fare un certa cosa (originariamente riferito al lavoro nei campi) non bisogna disperare ma piantare il pizzuco  per tenere il segno di dove si è arrivati e ricominciare l'indomani da quel punto. Nel tempo si è persa l'accezione positiva ed è diventato qualcosa tipo "chi se ne importa, dove arrivo mi fermo" ma non è il mio caso. Quello che intendo dire è che mi prodigo ogni giorno per fare del mio meglio ed essere coerente con i miei ideali  lo stile di vita che ho scelto ma non sempre ci riesco. Per quanto mi sforzi v

Ti consiglio un libro: Le guidine. Parigi

Grazie al green pass ed al miglioramento della situazione Covid-19 per molti sarà possibile tornare a viaggiare e mai come quest'anno le vacanze rappresentano il nostro desiderio di normalità e di ricarica dopo un periodo tanto difficile. E' necessario mantenere ancora alta la soglia di attenzione per non rendere vani gli sforzi fatti ma possiamo cominciare a fare progetti a lungo termine e sognare la prossima vacanza. Per questo vi consiglio Le guidine  di edizioniEL.  Sono guide complete per crescere dei piccoli viaggiatori capaci di osservare il mondo con spirito critico, immergendosi nella storia e nella cultura dei luoghi che andranno a visitare. Non sono pensate per semplici turisti che collezionano foto di mete famose, ma sono divise in sezioni che informano ed incuriosiscono i bambini, spingendoli ad osservare ciò che li circonda, assaporando ogni momento del viaggio.  Qual è per te la differenza tra turista e viaggiatore?  Per me sta soprattutto in ciò che ti spinge a

Come ricavare un set da bagno da un accappatoio

Non so voi ma io non ho mai sopportato gli accappatoi, ho sempre preferito il telo da bagno, magari non di spugna ma di cotone a nido d'ape, mi sembra più comodo e si asciuga più velocemente. Per questa mia antipatia verso gli accappatoi avevo chiesto a mia madre di non regalarmene per il matrimonio, tanto non li avrei usati, ma ne ho acquistati due economici del tessuto che preferivo (a nido d'ape...ma qualcuno sa se c'è un nome preciso per questo tessuto?), tanto per averne, magari per la piscina. In piscina però non ci siamo mai andati e nel frattempo abbiamo scoperto la praticità della microfibra, i nostri accappatoi quindi erano solo un ingombro inutile. Peccato per il tessuto, nuovo e di buona qualità. Non potevo mica buttarli! Ho pensato di riutilizzare il tessuto creando un set da bagno personalizzato per Matteo.    Ecco come: Per prima cosa ho separato tutte le parti da cui è composto l'accappatoio (cinta, tasche, cappuccio, maniche, lembi anteriori e pannello