Passa ai contenuti principali

Un po di coccole....

Dedicato a Barbacucciolo che ormai non sta zitto nemmeno nel sonno…


Il Giocoliere
Bambini, bambini venite un po' a vedere,
c'é un uomo che, con le parole ci sa fare il giocoliere.
Bambini, bambini statelo a sentire
perché in quello che dice ci sono mondi da scoprire.

Anch'io, quando avevo gli anni ad una cifra sola,
un giorno l'ho incontrato tra i banchi della scuola,
mi disse: "il tempo ha sempre fretta, porta via le ore,
tu crescerai ma non scordare quel che, oggi, hai dentro al cuore.
Perché ogni ragazzino ha un mondo fatto di sogni e fantasia
che, poi, quando diventa grande troppo spesso, per paura, butta via."


Allora, bambini restate ad ascoltare
il giocoliere che saprà insegnarvi ad imparare
e chi ne avrà la voglia potrà salire in sella
per cavalcare i versi delle "filastrocche in cielo e in terra".
Poi, forse vi racconterà la storia di quel tale
che regalava favole, ogni giorno per le strade
però, per sbadataggine o mancanza di memoria
ne sbagliava i personaggi, ne sbagliava anche la storia.
Così, malgrado il grande impegno e l’allegria,
gli adulti, da ogni posto, lo cacciavano sempre via
dicendo: “é inammissibile, non si può tollerare
che le favole, costui, le dica così male.”

Con questo, vi sarà di certo facile intuire
che i grandi son troppo piccoli per poter capire
che, chi sbaglia un racconto per errore o per prova,
da quella storia vecchia ne può far nascere una nuova.

Sorridono nel cielo anche la luna con il sole
quando il giocoliere inventa le parole
oppure, con i suoi colori, lui, disegna mille storie
sul foglio sconfinato dell’immaginazione.

Bambini a questo punto mi congedo dal cantare
e spero che, di questa storia sia chiara la morale
ma l’augurio mio, più grande, é che ogni giorno della vita,
insieme al giocoliere, dolcemente vi sorrida

….e alla sua Barbamamma che del “raccontare” è una piccola maestra.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dove arrivo metto pizzuco*

"Pizzuco"( immagine presa dal web) Questo post si doveva chiamare "Di coerenze, incoerenze e sopravvivenze" ma secondo me così rende meglio l'idea. Il pizzuco (o cavicchio*) è un pezzo di legno appuntito che mio nonno usava per piantare i germogli nell'orto e che io gli rubavo sempre per affondarlo nella morbida terra appena dissodata. L'espressione dove arrivo metto pizzuco  indica che dopo i molti sforzi fatti per fare un certa cosa (originariamente riferito al lavoro nei campi) non bisogna disperare ma piantare il pizzuco  per tenere il segno di dove si è arrivati e ricominciare l'indomani da quel punto. Nel tempo si è persa l'accezione positiva ed è diventato qualcosa tipo "chi se ne importa, dove arrivo mi fermo" ma non è il mio caso. Quello che intendo dire è che mi prodigo ogni giorno per fare del mio meglio ed essere coerente con i miei ideali  lo stile di vita che ho scelto ma non sempre ci riesco. Per quanto mi sforzi v

Ti consiglio un libro: Le guidine. Parigi

Grazie al green pass ed al miglioramento della situazione Covid-19 per molti sarà possibile tornare a viaggiare e mai come quest'anno le vacanze rappresentano il nostro desiderio di normalità e di ricarica dopo un periodo tanto difficile. E' necessario mantenere ancora alta la soglia di attenzione per non rendere vani gli sforzi fatti ma possiamo cominciare a fare progetti a lungo termine e sognare la prossima vacanza. Per questo vi consiglio Le guidine  di edizioniEL.  Sono guide complete per crescere dei piccoli viaggiatori capaci di osservare il mondo con spirito critico, immergendosi nella storia e nella cultura dei luoghi che andranno a visitare. Non sono pensate per semplici turisti che collezionano foto di mete famose, ma sono divise in sezioni che informano ed incuriosiscono i bambini, spingendoli ad osservare ciò che li circonda, assaporando ogni momento del viaggio.  Qual è per te la differenza tra turista e viaggiatore?  Per me sta soprattutto in ciò che ti spinge a

Come ricavare un set da bagno da un accappatoio

Non so voi ma io non ho mai sopportato gli accappatoi, ho sempre preferito il telo da bagno, magari non di spugna ma di cotone a nido d'ape, mi sembra più comodo e si asciuga più velocemente. Per questa mia antipatia verso gli accappatoi avevo chiesto a mia madre di non regalarmene per il matrimonio, tanto non li avrei usati, ma ne ho acquistati due economici del tessuto che preferivo (a nido d'ape...ma qualcuno sa se c'è un nome preciso per questo tessuto?), tanto per averne, magari per la piscina. In piscina però non ci siamo mai andati e nel frattempo abbiamo scoperto la praticità della microfibra, i nostri accappatoi quindi erano solo un ingombro inutile. Peccato per il tessuto, nuovo e di buona qualità. Non potevo mica buttarli! Ho pensato di riutilizzare il tessuto creando un set da bagno personalizzato per Matteo.    Ecco come: Per prima cosa ho separato tutte le parti da cui è composto l'accappatoio (cinta, tasche, cappuccio, maniche, lembi anteriori e pannello