Questa mattina avevo finalmente casa in ordine (va be più o meno, diciamo che mi accontento), papino ha portato cucciolo all'asilo ed io mi sono finalmente fatta una bella doccia rilassata e rilassante, cosa che tra qualche mese non sarà più possibile ma i piccoli crescono in fretta. Ho anche pensato di mettermi a cucire un pò, ho tante di quelle cose da fare che non so da dove cominciare.
Ma non avevo fatto i conti col mio cervello, che quando meno me lo aspetto comincia a viaggiare ed a fare collegamenti apparentemente assurdi, per poi ritrovarti nel giro di pochi minuti\secondi con un'idea ben chiara nella testa. Ora il problema è mettere in ordine i pensieri e scrivere.
ok, è già da un pò che sono davanti allo schermo e non riesco ad iniziare, facciamo così io scrivo, voi se non capite me lo dite :p
Mentre sistemavo i letti e mettevo in ordine un pò di cose ho pensato a quanto sono felice per questa famigliola che piano piano cresce in numero e matura nella relazione, a quante cose stiamo imparando ogni giorno insieme nonostante le difficoltà. Non che ci siano problemi catastrofici, ma il non avere la possibilità di acquistare una casa (se non molto molto piccola), le piccole grandi arrabbiature sul lavoro di papino (che vorrei aiutare, ma più che ascoltarlo e fargli vedere quante cose meravigliose impara cucciolo, non posso fare), il tempo che passiamo tutti insieme che è sempre troppo poco (va be noi abbiamo un pò la sindrome dello scoglio ma papino esce la mattina e torna la sera e ci mette un'ora ad andare e tornare, quindi stiamo davvero insieme solo in sabato e la domenica), delle volte ci fanno perdere di vista i veri problemi, quelli che fanno stare male sul serio, quelli che non si risolvono solo affrontando la vita col sorriso.
Tutti questi pensieri si confondevano con "ora vado di la, scelgo delle belle stoffine e mi metto a fare un pò di giochini, per ciccino nel pancino" oppure "chi sa come sarà questo piccolino? Matteo è sorridente, testardo, vivace ecc...e se questo sarà un pò musone? saprò vederlo per quello che è senza fare paragoni, senza aspettarmi comportamenti simili a quelli del fratello?", "che bello tra poco porterò di nuovo un cucciolino minuscolo nella fascia ^__^ "ecc....
Ad un certo punto una serie di immagini del portare mi si sono accavallate davanti agli occhi. Ho visto le foto delle mamme e dei papà del gruppo su Facebook, ho visto me e la mia amica andare a spasso per Assisi con i nostri piccoli sulla schiena, mi sono tornate in mente le discussioni sulle critiche che si ricevono quando andiamo in giro con i nostri bimbi in fascia e le immagini di donne africane che portano i figli mentre lavorano e fanno mille cose, donne che probabilmente fantasticano molto meno di noi sul bimbo che portano in grembo. O forse no. Magari laggiù le donne sognano quello che sogniamo noi per i loro figli, magari tra una faccenda e l'altra riescono a costruire un giochino per i loro cuccioli, o forse hanno il cuore più grande del nostro perchè non hanno un blog su cui scaricare mille pensieri e condividerli ricevendo risposte di mamme che la pensano più o meno come te. Forse quelle mamme desiderano tanto un pò di tempo e mi piacerebbe così tanto reagalargliene un pò.
L'altro giorno mia madre mi ha detto (mentre eravamo spaparanzate sul divano e tutti gli altri sonnecchiavano) "i miei genitori non si sono mai potuti fermare a riposare..."; è così che immagino quelle donne con i loro bambini, donne che non hanno il tempo di riposare, che sanno vivere con lentezza ed essenzialità ma che non possono fermarsi a farsi tutti i problemi e le elucubrazioni mentali che ci facciamo noi (o forse me le faccio solo io, non so), che sognano per i propri figli la salute (nel senso più banale del termine, non pensate a chi sa che), un pasto al giorno, magari la possibilità di studiare, senza doversi per forza spaccare la schiena fin da piccoli e se proprio gli dice bene un matrimonio sereno.
Noi invece ci facciamo venire l'ansia se il piccolino ha due linee di febbre e chiamiamo la pediatra già con la tachipirina in mano, ci preoccupiamo se mangiano solo il primo e non vogliono il secondo, gli diamo il gelato a merenda perchè con questo caldo gli fa bene (no, è buono, con questo caldo gli fa bene la frutta) e litighiamo con gli insegnanti se hanno sgridato il nostro principino (che diciamoci la verità è bello sentirlo parlare tutto il giorno, farsi domande e scoprire il mondo, ma magari alla maestra tutti sti perchè ecc moltiplicati per 25 a volte scassano un pò le balle. Quando va bene, perchè spesso dei bambini sanno essere dei veri teppisti e di solito sono proprio i loro genitori a litigare con gli insegnanti, ma questa è un'altra storia).
Insomma, lo so che non è sempre così e che non siamo tutte così, anzi, ho scoperto un bel mondo di mamme blogger che amano condividere la propria visione di un mondo più giusto ed equo per tutti, che s'impegnano a realizzarlo partendo dall'educazione dei loro figli e mettendo a disposizione le cose che hanno imparato con loro; quello che mi stravolge il cervello è che non è così per tutte le mamme, nè qui nè la. Non tutte s'interrogano sulla vita che portano dentro e sul tipo di relazione che vogliono instaurare col proprio figlio, ci sono donne che fumano tranquillamente in gravidanza e che si permettono di trattare i figli come dei mentecatti solo perchè non hanno fatto esattamente ciò che si aspettavano.
Adesso sto viaggiando di nuovo col cervello ed è meglio che mi fermo qui, ma penso a quante cose abbiamo in comune noi mamme, ad ogni latitudine, ed a quante cose ci differenziano e mi sforzo di accettare col sorriso gioie e dolori che la vita ci porta, perchè quello che rimane ai nostri figli non sono le cose che abbiamo costruito per loro ma l'amore che ci abbiamo messo nel farli crescere, nonostante gli sbagli e le difficoltà gli resterà il nostro sorriso.
Lo so a volte sono un pò pesante, ma non riesco a credere di essere così felice e fortunata e non sapere cosa fare perchè anche altri possano esserlo e non voglio dimenticare di essere una privilegiata dando per scontata la felicità.
così si parla!
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