Passa ai contenuti principali

Troppe cose per la testa

In questo periodo ho una marea di cose per la testa, post che vorrei scrivere, persone che devo contattare, progetti da realizzare...
Avevo detto che questo era l'anno del fare ma il prossimo anno non ci casco, non prendo impegni a gennaio ;p
Devo mettere un pò in ordine dentro e fuori dalla mia testa ma conto di riuscirci presto. 
Ce la posso fare!!
Vero?
Scusate se non ho risposto a molti dei vostri commenti, mi sono piaciuti molto e vi ringrazio, siete sempre tanto gentili.
Vi prometto che torno presto ma vado in pausa per un pò, voi aspettatemi!
Io vi seguo in silenzio, perchè ora le parole mi rotolano in testa e farei solo una gran confusione.
Lo sapevate che abbiamo due cervelli? uno in testa ed uno in pancia, in questo momento i miei sono avviluppati da un unico filo e non è facile trovarne il bandalo, ma vi informo appena ci sono novità.

Commenti

  1. già, troppe cose per la testa...
    non sono proprio la persona giusta però per dirti di seguire un pensiero alla volta....
    vedrai che sarà uno splendido anni del fare!!!
    un abbraccio!

    RispondiElimina
  2. come ti capisco!! un abbraccio e in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti

    RispondiElimina
  3. Coraggio, anch'io in questo periodo mi sento affogare dalle troppe cose che ho in ballo, e dire che manco lavoro...

    RispondiElimina
  4. ce ne vorrebbe anche un terzo, di cervello!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Dove arrivo metto pizzuco*

"Pizzuco"( immagine presa dal web) Questo post si doveva chiamare "Di coerenze, incoerenze e sopravvivenze" ma secondo me così rende meglio l'idea. Il pizzuco (o cavicchio*) è un pezzo di legno appuntito che mio nonno usava per piantare i germogli nell'orto e che io gli rubavo sempre per affondarlo nella morbida terra appena dissodata. L'espressione dove arrivo metto pizzuco  indica che dopo i molti sforzi fatti per fare un certa cosa (originariamente riferito al lavoro nei campi) non bisogna disperare ma piantare il pizzuco  per tenere il segno di dove si è arrivati e ricominciare l'indomani da quel punto. Nel tempo si è persa l'accezione positiva ed è diventato qualcosa tipo "chi se ne importa, dove arrivo mi fermo" ma non è il mio caso. Quello che intendo dire è che mi prodigo ogni giorno per fare del mio meglio ed essere coerente con i miei ideali  lo stile di vita che ho scelto ma non sempre ci riesco. Per quanto mi sforzi v

Ti consiglio un libro: Le guidine. Parigi

Grazie al green pass ed al miglioramento della situazione Covid-19 per molti sarà possibile tornare a viaggiare e mai come quest'anno le vacanze rappresentano il nostro desiderio di normalità e di ricarica dopo un periodo tanto difficile. E' necessario mantenere ancora alta la soglia di attenzione per non rendere vani gli sforzi fatti ma possiamo cominciare a fare progetti a lungo termine e sognare la prossima vacanza. Per questo vi consiglio Le guidine  di edizioniEL.  Sono guide complete per crescere dei piccoli viaggiatori capaci di osservare il mondo con spirito critico, immergendosi nella storia e nella cultura dei luoghi che andranno a visitare. Non sono pensate per semplici turisti che collezionano foto di mete famose, ma sono divise in sezioni che informano ed incuriosiscono i bambini, spingendoli ad osservare ciò che li circonda, assaporando ogni momento del viaggio.  Qual è per te la differenza tra turista e viaggiatore?  Per me sta soprattutto in ciò che ti spinge a

Come ricavare un set da bagno da un accappatoio

Non so voi ma io non ho mai sopportato gli accappatoi, ho sempre preferito il telo da bagno, magari non di spugna ma di cotone a nido d'ape, mi sembra più comodo e si asciuga più velocemente. Per questa mia antipatia verso gli accappatoi avevo chiesto a mia madre di non regalarmene per il matrimonio, tanto non li avrei usati, ma ne ho acquistati due economici del tessuto che preferivo (a nido d'ape...ma qualcuno sa se c'è un nome preciso per questo tessuto?), tanto per averne, magari per la piscina. In piscina però non ci siamo mai andati e nel frattempo abbiamo scoperto la praticità della microfibra, i nostri accappatoi quindi erano solo un ingombro inutile. Peccato per il tessuto, nuovo e di buona qualità. Non potevo mica buttarli! Ho pensato di riutilizzare il tessuto creando un set da bagno personalizzato per Matteo.    Ecco come: Per prima cosa ho separato tutte le parti da cui è composto l'accappatoio (cinta, tasche, cappuccio, maniche, lembi anteriori e pannello