Quest'anno sono riuscita a coltivare solo un pò di bietoline sul mio balcone, nonostante abbia avuto un valido aiutante. La natura è stata come sempre generosa ed ho deciso di esserlo anch'io; non caccerò nè afidi nè formiche. Le belle bietoline che mi hanno permesso per tutta l'estate di fare le polpette di bieta a Matteo sono diventate l'allevamento di afidi di una colonia di formiche. Inizialmente ho dato una pulita alle poche foglie utilizzate dalle formiche e le ho usate lo stesso poi, qualche mattina fa sono andata ad annaffiare le piantine visto che Matteo sembrava non volersi svegliare ed ho visto le formiche già a lavoro ad accudire i loro preziosi afidi. Quel giorno volevo raccogliere un pò di verdura ma ho preferito prendere la macchinetta (che continua a non funzionare ma che non posso ancora sostituire con una nuova e quindi mi accontento; sempre meglio delle foto col cellulare che ancora non mi decido a smettere di propinarvi :P ). Matteo è stato un pò nervoso ultimamente (anche lui sente il bisogno di una vacanza che tarda ad arrivare, speriamo di partire entro il week end) ed ogni volta che gli ho proposto di venire con me a vedere gli afidi e le formichine si è rifiutato ma ha apprezzato molto i fiorellini che si "trasformano in peperoni" piantati nell'orto della zia. Come mi piacerebbe avere un piccolo giardino, non si accontenta più del balcone, dei giochi d'acqua, con i gessetti, gli acquerelli e le piantine da curare, vuole correre e fare "glu-glu" come un tacchino :D
"Pizzuco"( immagine presa dal web) Questo post si doveva chiamare "Di coerenze, incoerenze e sopravvivenze" ma secondo me così rende meglio l'idea. Il pizzuco (o cavicchio*) è un pezzo di legno appuntito che mio nonno usava per piantare i germogli nell'orto e che io gli rubavo sempre per affondarlo nella morbida terra appena dissodata. L'espressione dove arrivo metto pizzuco indica che dopo i molti sforzi fatti per fare un certa cosa (originariamente riferito al lavoro nei campi) non bisogna disperare ma piantare il pizzuco per tenere il segno di dove si è arrivati e ricominciare l'indomani da quel punto. Nel tempo si è persa l'accezione positiva ed è diventato qualcosa tipo "chi se ne importa, dove arrivo mi fermo" ma non è il mio caso. Quello che intendo dire è che mi prodigo ogni giorno per fare del mio meglio ed essere coerente con i miei ideali lo stile di vita che ho scelto ma non sempre ci riesco. Per quanto mi sforzi v
Io invece ho dovuto buttare la pianta di basilico :-(
RispondiEliminabruchi!
è la natura, non possiamo vincere sempre noi. Io mi consolo così :)
RispondiEliminaPerò è affascinante vedere i disegni lasciati nelle foglie dai piccoli afidi. Sembra impossibile che le foglie abbiano uno spessore e qualcuno possa starci in mezzo. I segni dei morsi di bruchi e lumache lasciati da bocche microscopiche... Bello :)
Si anche a me piace moltissimo osservare la natura :-)
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