Passa ai contenuti principali

Le mani che vedono ed il senso stereognostico


 Il senso del tatto è molto importante e spesso viene dato per scontato che il semplice toccare le cose che ci circondano sia sufficiente a svilupparlo ma non è così.
La manipolazione di materiali e forme diversi è fondamentale per il bambino come per l'adulto, ma il senso stereognostico, cioè la capacità che consente di riconoscere forma e consistenza di un oggetto attraverso il tatto (glossario medico) e di creare delle immagini mentali può essere affinata.
Avete mai provato a riconoscere le persone da bendati, toccandone il viso? E' un gioco che ai miei lupetti piaceva molto e spesso si sfidavano nei momenti di pausa.
Per dei bambini piccoli possiamo costruire una mistery box, invitandoli a riconoscere piccoli oggetti semplici come cubi, sfere e piramidi. Come primo esperimento si possono usare anche le figure logiche che si trovano a poco prezzo anche al supermercato. Con i bimbi molto piccoli è sempre meglio mostrare prima gli oggetti che andrete a nascondere ma mi raccomando, ricordatevi di nascondere quelli che non inserite nella scatola altrimenti più che il tatto svilupperete la furbizia ;)
La caratteristica principale di questa scatola è quella di avere i buchi foderati in modo che si possano infilare le mani ma non vedere all'interno; io ho usato dei calzini a cui ho tagliato la punta e li ho attaccati con la colla a caldo aiutandomi con il fondo di un cestello della ricotta (il resto l'ho usato per costruire un tricotin), in modo da non scottarmi. Semplice no? Volevo disegnare un sorriso e delle ciglia ai buchi per farla sembrare un viso, ma così pulita mi piace di più.


Commenti

  1. Ciao! Che bello che sei tornata! Ogni tanto ti perdo (problemi tecnici, il colmo per una blogger...sono io, la più negata del web) ma ora ti salvo sul telefono così ti ritrovo subito. A presto!

    RispondiElimina
  2. bellissimo e utilissimo post!
    anche mia mamma aveva costruito una scatola così per ale. eheh...chissà da chi ho preso! ;P
    ora che ci penso.... potrei ritirarla fuori!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Dove arrivo metto pizzuco*

"Pizzuco"( immagine presa dal web) Questo post si doveva chiamare "Di coerenze, incoerenze e sopravvivenze" ma secondo me così rende meglio l'idea. Il pizzuco (o cavicchio*) è un pezzo di legno appuntito che mio nonno usava per piantare i germogli nell'orto e che io gli rubavo sempre per affondarlo nella morbida terra appena dissodata. L'espressione dove arrivo metto pizzuco  indica che dopo i molti sforzi fatti per fare un certa cosa (originariamente riferito al lavoro nei campi) non bisogna disperare ma piantare il pizzuco  per tenere il segno di dove si è arrivati e ricominciare l'indomani da quel punto. Nel tempo si è persa l'accezione positiva ed è diventato qualcosa tipo "chi se ne importa, dove arrivo mi fermo" ma non è il mio caso. Quello che intendo dire è che mi prodigo ogni giorno per fare del mio meglio ed essere coerente con i miei ideali  lo stile di vita che ho scelto ma non sempre ci riesco. Per quanto mi sforzi v

Ti consiglio un libro: Le guidine. Parigi

Grazie al green pass ed al miglioramento della situazione Covid-19 per molti sarà possibile tornare a viaggiare e mai come quest'anno le vacanze rappresentano il nostro desiderio di normalità e di ricarica dopo un periodo tanto difficile. E' necessario mantenere ancora alta la soglia di attenzione per non rendere vani gli sforzi fatti ma possiamo cominciare a fare progetti a lungo termine e sognare la prossima vacanza. Per questo vi consiglio Le guidine  di edizioniEL.  Sono guide complete per crescere dei piccoli viaggiatori capaci di osservare il mondo con spirito critico, immergendosi nella storia e nella cultura dei luoghi che andranno a visitare. Non sono pensate per semplici turisti che collezionano foto di mete famose, ma sono divise in sezioni che informano ed incuriosiscono i bambini, spingendoli ad osservare ciò che li circonda, assaporando ogni momento del viaggio.  Qual è per te la differenza tra turista e viaggiatore?  Per me sta soprattutto in ciò che ti spinge a

Come ricavare un set da bagno da un accappatoio

Non so voi ma io non ho mai sopportato gli accappatoi, ho sempre preferito il telo da bagno, magari non di spugna ma di cotone a nido d'ape, mi sembra più comodo e si asciuga più velocemente. Per questa mia antipatia verso gli accappatoi avevo chiesto a mia madre di non regalarmene per il matrimonio, tanto non li avrei usati, ma ne ho acquistati due economici del tessuto che preferivo (a nido d'ape...ma qualcuno sa se c'è un nome preciso per questo tessuto?), tanto per averne, magari per la piscina. In piscina però non ci siamo mai andati e nel frattempo abbiamo scoperto la praticità della microfibra, i nostri accappatoi quindi erano solo un ingombro inutile. Peccato per il tessuto, nuovo e di buona qualità. Non potevo mica buttarli! Ho pensato di riutilizzare il tessuto creando un set da bagno personalizzato per Matteo.    Ecco come: Per prima cosa ho separato tutte le parti da cui è composto l'accappatoio (cinta, tasche, cappuccio, maniche, lembi anteriori e pannello