Vi capita mai di pensare "non tutti i mali vengono per nuocere"?
Io vivo in uno dei tanti comuni italiani in cui l'acqua non è potabile perché contaminata da arsenico e quindi da mesi non possiamo usare l'acqua del rubinetto né per bere né per cucinare. Riuscite ad immaginare che vuol dire non poter usare l'acqua in casa se non per lavarsi e pulire? Una fatica immane oltre che una spesa ulteriore rispetto a quella della bolletta.
Da qualche mese quindi cerco di cucinare cercando di trovare piatti sempre vari, sani e gustosi che necessitino di meno acqua possibile, considerando che in inverno campiamo a zuppe e minestre l'impresa è abbastanza ardua.
Piano piano però ci sto facendo l'abitudine e (senza rinunciare troppo alle zuppe) ho imparato a rispettare e comprendere l'importanza dell'acqua come non avevo mai fatto prima. Mi è già successo di dover vivere con poca acqua, ma erano esperienze l'imitate nel tempo e legate ad un momento particolare, ad esempio un campo scout, un'esperienza di volontariato in paesi meno sviluppati del nostro ecc, mai nella vita quotidiana a casa mia e per un periodo così lungo che non accenna a terminare, anzi si prospettano ancora diversi mesi di scarsità d'acqua. Questa mattina ad esempio ho pulito e lessato la scarola e la bieta che abbiamo comprato domenica in un'azienda agricola vicino da noi (hanno anche un piccolo bioparco con gli animali della fattoria e cucciolo si è divertito tanto a dare le carote agli asinelli), prima di tutto non ho usato acqua corrente per lavarla, cosa che prima facevo abitualmente, anche un pò schifata al pensiero di sciacquare tutto nella stessa acqua, poi ho usato pochissima acqua per lessarla e la cottura è stata quasi al vapore. Inoltre, invece di scolare la verdura e riempire nuovamente la pentola per la seconda cottura, ho usato la stessa acqua. Infine, terminata la cottura delle verdure non ho buttato l'acqua e l'ho lasciata raffreddare, tra qualche giorno pianterò la bieta sul balcone e l'acqua di cottura delle verdure sarà un ottimo fertilizzante.
Sono davvero soddisfatta. Per molte persone queste saranno normali abitudini quotidiane, mentre altre penseranno che è troppo complicato, scomodo o laborioso ricordarsi di conservare l'acqua e di usarne poca ecc, dicendosi che il tempo per far tutto non basta mai e non si può perder tempo a conservare pure l'acqua. Io ero tra queste persone fino a poco tempo fa, è bastato cambiare atteggiamento nei confronti dell'ambiente e delle persone per scoprire che il tempo per fare il pane, lo yogurt, i succhi di frutta, qualche biscotto o un dolce per la merenda di Matteo, senza dimenticare di costruire qualche giochino e soprattutto di giocare con cucciolo, occuparsi della casa e magari coltivare qualche piantina sul balcone si trova sempre.
Io vivo in uno dei tanti comuni italiani in cui l'acqua non è potabile perché contaminata da arsenico e quindi da mesi non possiamo usare l'acqua del rubinetto né per bere né per cucinare. Riuscite ad immaginare che vuol dire non poter usare l'acqua in casa se non per lavarsi e pulire? Una fatica immane oltre che una spesa ulteriore rispetto a quella della bolletta.
Da qualche mese quindi cerco di cucinare cercando di trovare piatti sempre vari, sani e gustosi che necessitino di meno acqua possibile, considerando che in inverno campiamo a zuppe e minestre l'impresa è abbastanza ardua.
Piano piano però ci sto facendo l'abitudine e (senza rinunciare troppo alle zuppe) ho imparato a rispettare e comprendere l'importanza dell'acqua come non avevo mai fatto prima. Mi è già successo di dover vivere con poca acqua, ma erano esperienze l'imitate nel tempo e legate ad un momento particolare, ad esempio un campo scout, un'esperienza di volontariato in paesi meno sviluppati del nostro ecc, mai nella vita quotidiana a casa mia e per un periodo così lungo che non accenna a terminare, anzi si prospettano ancora diversi mesi di scarsità d'acqua. Questa mattina ad esempio ho pulito e lessato la scarola e la bieta che abbiamo comprato domenica in un'azienda agricola vicino da noi (hanno anche un piccolo bioparco con gli animali della fattoria e cucciolo si è divertito tanto a dare le carote agli asinelli), prima di tutto non ho usato acqua corrente per lavarla, cosa che prima facevo abitualmente, anche un pò schifata al pensiero di sciacquare tutto nella stessa acqua, poi ho usato pochissima acqua per lessarla e la cottura è stata quasi al vapore. Inoltre, invece di scolare la verdura e riempire nuovamente la pentola per la seconda cottura, ho usato la stessa acqua. Infine, terminata la cottura delle verdure non ho buttato l'acqua e l'ho lasciata raffreddare, tra qualche giorno pianterò la bieta sul balcone e l'acqua di cottura delle verdure sarà un ottimo fertilizzante.
Sono davvero soddisfatta. Per molte persone queste saranno normali abitudini quotidiane, mentre altre penseranno che è troppo complicato, scomodo o laborioso ricordarsi di conservare l'acqua e di usarne poca ecc, dicendosi che il tempo per far tutto non basta mai e non si può perder tempo a conservare pure l'acqua. Io ero tra queste persone fino a poco tempo fa, è bastato cambiare atteggiamento nei confronti dell'ambiente e delle persone per scoprire che il tempo per fare il pane, lo yogurt, i succhi di frutta, qualche biscotto o un dolce per la merenda di Matteo, senza dimenticare di costruire qualche giochino e soprattutto di giocare con cucciolo, occuparsi della casa e magari coltivare qualche piantina sul balcone si trova sempre.
hai già firmato? |
Che nervi guarda io innanzitutto la boletta dell'acqua non la pagherei per protesta! Per il resto ti capisco benissimo pultroppo a casa della mamma di Mo c'e' lo stesso problema e ogni volta che siamo da lei e' una tragedia sopratutto per i pasti di annajoyce, la bottiglia, il ciuccio e cosi' via perche' io lo sterilizzatore non ce l'ho visto che ancora allatto e lei ha una sola bottiglia per l'acqua e poi qui sono abituata a mettere tutto in lavastoviglie cosi sono sicura che e' tutto disintettato vista l'acqua bollente... ma li mi sento male!!!
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