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il Cestino non c'era ma i tesori non mancavano |
Chi mi conosce sa che da quando ho scoperto il metodo Montessori me ne sono innamorata follemente, ma non tutti sanno che ho iniziato a seguire un corso per educatori, per la formazione di "tate" montessoriane, tenuto da Montessori in pratica. Lo staff è bravissimo ed è un piacere ascoltarle mentre condividono con noi l'amore per questo metodo che hanno studiato e vissuto per anni.
Il corso prende in considerazione la fascia d'età che va dai 5 mesi ai 3 anni ed uno dei primi materiali presentati è il Cestino dei tesori.
Quello che vorrei condividere con voi non è tanto la composizione del Cestino ma la sua importanza per il bambino ed il ruolo dell'adulto mentre il bambino esplora questo materiale.
Matteo ha sempre giocato con cose di uso quotidiano e di materiali diversi ed io ho sempre creduto che questo fosse sufficiente, in effetti sarebbe già una gran cosa se tutti i bambini potessero giocare con oggetti di uso comune, magari con gli attrezzi di cucina “aiutando” la mamma a preparare il pranzo o con pezzetti di legno ben levigati e di varie forme, con cui costruire tutto quello che gli suggerisce la fantasia (quante volte vi sarà capitato di giocare con un bastoncino e “trasformarlo” di volta in volta in bacchetta magica, cannocchiale dei pirati, fucile da caccia o penna del maestro). Nello studiare il Cestino dei tesori, la sua composizione ed il modo di presentarlo, nonché il ruolo dell’adulto durante l’esplorazione, mi sono accorta di quanto sia importante affiancare a questi momenti di esplorazione casuale anche del materiale pensato apposta per il bambino che ha da poco conquistato la posizione seduta. Le nostre case oggi sono piene di plastica che, per quanto versatile, a livello sensoriale, per un bambino di circa 6 mesi, offre stimoli troppo ripetitivi; inoltre, gli oggetti di uso comune sono offerti al bambino di continuo e questo limita il loro campo di esplorazione. Procurarsi invece pigne, rametti, grosse foglie (per le foglie sarebbe meglio verificarne sempre la tossicità per l’uomo, visto che il bambino esplora con tutti i sensi) o sacchetti con erbe aromatiche (salvia, menta, rosmarino ecc, sicuramente commestibili e quindi sicure) è un buon modo per variare il campo delle scoperte del nostro bambino ed imparare a guardare il mondo con i suoi occhi. Tutto l’amore e l’attenzione che avrete usato per la preparazione del Cestino sarà ripagata quando vedrete il bambino appassionarsi alle cose che gli avrete proposto e si prenderà tutto il tempo per conoscerle e saggiarne le caratteristiche e le potenzialità.
A questo punto saremo tentati di mostrargli le cose contenute nel Cestino facendogli vedere come si usano o che rumore fanno, spingendolo a prendere questo o quello e magari mettendogli in mano un bastoncino ed un barattolo di latta. Qualche volta a me è capitato di aver lavorato tanto per realizzare qualcosa per lui che alla fine ero emozionata più io che lui e mi aspettavo che facesse chi sa che e non mi accorgevo che era proprio quello che stava facendo, il lavoro più grande era il suo ed io me lo stavo perdendo. Per questo nel presentare il Cestino dei tesori ad un bambino l’adulto deve restare in silenzio accanto a lui, ma non insieme a lui, la cosa migliore sarebbe su una sedia accanto al tappeto su cui è seduto il bambino, in modo da lasciarlo libero di esplorare in autonomia (abbastanza lontano da resistere alla tentazione di allungare una mano in suo “aiuto”), ma abbastanza vicino da rassicurarlo con la sua presenza ed il suo amorevole sorriso. L’intervento dell’adulto sarà necessario solo se richiesto; ma diciamoci la verità, cosa potrebbe mai chiedere un bambino di sei mesi felice di quello che sta facendo se non un nostro cenno di approvazione? Oppure nel caso in cui il bimbo dovesse cadere senza riuscire a rimettersi seduto.
Come possiamo notare il Cestino dei tesori è uno strumento molto utile all’adulto, che avrà esercitato l’autocontrollo nel non intervenire nel gioco del bambino; la pazienza nell’aspettare che il bambino sia soddisfatto dell’esperienza fatta ed abbia concluso la sua esplorazione; l’ascolto dei bisogni e delle esigenze del bambino, sia nella composizione del Cestino (che sarà bene variare spesso) che nell’osservare i segnali che ci manda per farci capire come sta vivendo questa esperienza e quando la ritiene conclusa. Il bambino avrà imparato molto su come sono fatti gli oggetti proposti ma anche e soprattutto sulle sue capacità di manipolazione; la presenza discreta dell’adulto gli avrà trasmesso la serenità e la sicurezza necessarie per fidarsi di se e delle sue capacità, favorendo l’autostima. L’ambiente, se preparato adeguatamente, favorirà questa relazione tra adulto e bambino, lasciando proprio a quest’ultimo la possibilità di agire secondo le sue capacità ed il suo grado di sviluppo, consentendogli di esprimersi liberamente e di permettere l’osservazione da parte dell’adulto.
Ho sempre pensato che il “bambino maestro” di cui parla la Montessori si riferisse al ruolo dell’adulto nel suo essere educatore, oggi credo che il bambino possa insegnare all’adulto il modo di essere il miglior se possibile.
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il mio tesoro nel cestino ;) e tra qualche mese l'altro tesoro sperimenterà il Cestino |
Grazie dei tuoi auguri... auguri anche a te!
RispondiElimina^__^
EliminaSono in attesa di un corso in zone più vicine e spero che ci racconterai ancora tante cose! Anche noi usiamo i cestini del tesoro e vedo quanta meraviglia e concentrazione suscitano nella bimba. Grazie e a presto! Jessica
RispondiEliminaCiao Jessica! sicuramente parlerò ancora del corso e del metodo Montessori, mi da tante emozioni e mi aiuta a mettermi in discussione, come madre, come educatrice e come persona. A presto!!
EliminaTi scopro grazie a BabyTalk e approfondirò l'argomento Cestino dei tesori, oltre al metodo Montessori, oltre che seguirti! a presto!
RispondiEliminaCiao! Accipicchia se girate voi! :D ho scorso velocemente il vostro blog ma lo guarderò per bene, per ora ti ringrazio di essere passata di qui e spero di risentirti presto. Se vuoi puoi iscriverti alla newsletter di montessoriinpratica, così puoi approfondire il metodo.
Eliminaa presto!
Sarei curiosa di sapere di più sulla composizione del cestino. Devo dire che quando mia figlia aveva quell'età ho provato a farle fare un'esperienza simile (della scatola dei tesori avevo già sentito parlare, da mia sorella che lavora nei nidi, ma senza scendere nei particolari), e così l'avevo riempita con quello che ho trovato in casa. In effetti l'interesse mi pare che si fosse dimostrato abbastanza scarso e presto esaurito. Probabilmente non ho fatto le scelte giuste, e non ho saputo presentarle il gioco come una scoperta.
RispondiEliminaCiao SuSter! Mi piacerebbe scrivere un post sulla composizione del cestino e di sicuro lo farò, ma non so quando :( per ora ti segnalo questo link http://www.lacasanellaprateria.com/2009/06/la-cesta-dei-tesori/ ma ne troverai molti in rete sulla composizione del cestino. credo che la chiave sia l'equilibrio dei materiali (legno, carta, plastica, stoffa, terracotta ecc) ed il fatto che il cestino sia ricco ma senza strabordare e che cambi almeno ogni 10-15 giorni, anche in base all'interesse del bambino, se lo vediamo ancora assorto nell'esplorazione non gli toglieremo certo ciò che lo affascina. Per quanto riguarda il ruolo dell'adulto, deve essere una presenza rassicurante e non invasiva; il mio errore è stato anche quello di lasciarlo giocare con questi tesori per lasciarlo esplorare ma anche per intrattenerlo, invece è un importante momento di osservazione e di condivisione col bambino, che ha ancora bisogno di incontrare il nostro sguardo attento.
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